Ritorno tra i banchi di scuola SI o NO?
- El Professor
- 8 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Che confusione!! Che bagarre!! Si torna o non si torna a scuola? E se si torna, in che modo si cercherà di garantire la sicurezza per gli studenti e per il personale?
I ragazzi hanno perso molto in questo periodo, sia dal punto di vista educativo che da quello socio-relazionale.
Perdite incalcolabili che chissà se si potranno mai recuperare!
Non ho neanche ben capito quale sia stato e quale sarà il ruolo effettivo di questa task force, che sicuramente abbiamo pagato e continueremo pagare profumatamente.
Ma tornando al problema centrale della scuola, una tra la tante ipotesi è quella di dotare i banchi di scuola di cabine in plexiglass.
Ma come potete ben notare, i banchi dovrebbero essere comunque ben distanziati tra di loro. Mi chiedo come si potrà mettere in atto questa soluzione, nelle minuscole classi con 20-25 alunni?
E i tempi per la realizzazione di questo sistema?
Ho come l'impressione che si stia semplicemente navigando a vista e che come al solito, la decisione finale verrà presa un giorno prima del presunto rientro!
Un'altra proposta riguarda un mix tra DAD (didattica a distanza) e lezioni frontali in aula con il 50% degli alunni che turneranno di settimana in settimana.
L’Onorevole Luigi Gallo, presidente Commissione Istruzione della Camera, M5s, in un’intervista a Fanpage.
“Lavoriamo in Parlamento – afferma Gallo – per un graduale ritorno alla presenza a scuola con un numero ridotto di studenti per aula per garantire la sicurezza dato il rischio di contagi da Covid-19.
Sarà necessario un cambio di organizzazione, ad esempio, sugli orari e sugli spazi.
La stessa didattica in presenza sarà strutturalmente accompagnata dalla didattica a distanza con studenti in aula e studenti in remoto.
L’attività si realizzerà, ove possibile, anche in luoghi aperti o in spazi culturali e sportivi nello stesso comune del plesso scolastico diversificando le attività didattiche. La scuola può educare ad una società che cambia senza esporre a rischio la salute dei bambini, delle famiglie e degli operatori scolastici”.
Quindi come dicevo, ancora nessuna certezza!!
Altra soluzione probabile è la divisione delle classi su due turni ( mattina e pomeriggio), che comporterebbe un inevitabile raddoppio di tutto il personale scolastico e una riorganizzazione in ambito familiare.
- lezioni da 45 minuti, classi divise e turni mattina-pomeriggio. Pure con 40 mila assunzioni in più?
Prende piede l’ipotesi del ritorno in classe a settembre con classi dimezzate. Perchè dal Governo appare ormai evidente l’intenzione di non incrementare l’organico degli insegnanti. La “mossa” (molto onerosa) avrebbe permesso lo sdoppiamento, così da formare classi da non oltre 12-14 alunni, quindi in linea con i parametri sanitari imposti per le Fasi 2 e 3 dell’emergenza Covid-19. Ma per sdoppiare solo 170 mila classi (128 mila della primaria e 42 mila della scuola dell’infanzia, con 4 milioni di alunni iscritti considerando paritarie e comunali) servirebbero almeno 5 miliardi: perché una classe costa non meno di 50 mila euro l’anno, anche di più si considerano le spese di gestione e per gli Ata. Se poi si dovessero modificare le strutture scolastiche (oppure se ne dovessero riadattare altri), la spesa diventerebbe molto più alta. I sindacati, in conferenza stampa, hanno messo in conto una spesa ulteriore di 6 miliardi. Quindi il totale diventerebbe pari a quasi mezza Legge di Bilancio.
Ecco che allora fioccano le idee alternative. Dopo la possibilità dei giorni alterni, sta prendendo quota quella delle mini lezioni da 45 minuti, prevedendo quindi un organico solo leggermente maggiorato abbinato ad una diversa organizzazione del lavoro.
All’ipotesi starebbe lavorando, scrive l’Ansa, anche la task force istituita al ministero dell’Istruzione e presieduta dal professor Patrizio Bianchi.
Tra mille idee e proposte una sola cosa è certa: a pagare questa profonda ed inetta indecisione politica, saranno nuovamente gli studenti e le relative famiglie!!
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